Cantieri culturali alla Ziza: una sorpresa a Palermo

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Crezi.plus – Foto: Silvia Sanchini

Nell’ultimo viaggio a Palermo, ho avuto l’opportunità per la prima volta di scoprire un luogo davvero interessante.

I Cantieri culturali alla Ziza sorgono in un quartiere storico di Palermo, un’ex area industriale alle spalle del Castello della Ziza, patrimonio Unesco.

Un quartiere non senza problemi, ma con una forte identità. Qui 23 capannoni, che un tempo ospitavano le Officine Ducrot e lo studio Ducrot, dopo anni di incuria e abbandono sono stati riqualificati e ristrutturati.

Un percorso di rigenerazione e partecipazione, iniziato con una lettera nel 2011: “I cantieri che vogliamo”, proseguito con le azioni di attivismo “Apriamo” (centinaia di sticker che hanno invaso la città) e con decine di assemblee e dibattiti e che oggi vede il coinvolgimento di oltre 20 organizzazioni pubbliche e private.

Qui sorgono, ad esempio, l’unico cinema pubblico e autogestito della città (il cinema De Seta), hanno sede organizzazioni come Legambiente e Arci, si svolgono Festival come il Sicilia Queer Filmfest o il Sabir Festival dedicato alle culture mediterranee, ma ci sono anche edifici istituzionali importanti come la sede del Goethe Insitute, o il Centro sperimentale di Cinematografia.

Innovazione, contaminazione, rigenerazione le parole chiave di questo spazio di oltre 55.000 mq.

Io sono stata ospite del Community Hub Crezi.plus (per questo workshop internazionale), ad accoglierci sulle pareti la bellissima opera di Demetrio Di Grado: “Dopo Esservi Commossi Dovreste Allarmarvi”.

DECDA

Crezi.plus – Foto: Silvia Sanchini

 

A Crezi.plus si organizzano eventi musicali, c’è uno spazio dedicato a conferenze, uffici e spazi di coworking, una caffetteria e una cucina, servizi di accompagnamento alle start up.

Un luogo che stimola la creatività e la condivisione, favorito anche da un sistema di membership che funziona attraverso una card che permette di partecipare alle diverse attività.

Proprio a due passi dal padiglione Crezi.plus, nell’area antistante il Conservatorio, è stata inaugurata da pochi mesi un’area dedicata a Fabrizio De Andrè.

De Andrè

Piazzetta De Andrè – Foto: Silvia Sanchini

Trovarsi a Palermo a riflettere di diritti dell’infanzia in un luogo come questo mi ha stimolato molte riflessioni. Palermo è stata la città di Falcone e Borsellino, Impastato e padre Pino Puglisi. Oggi è la terra di Biagio Conte, il missionario che vive per strada insieme alle persone senza fissa dimora e che fa lo sciopero della fame per i migranti a rischio espulsione. È la città in Italia che accoglie il maggior numero di minori stranieri non accompagnati in Italia, tanto da aver messo a punto il “Modello Palermo”, ideato dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza palermitano. In Palermo, e in generale in Sicilia, fioriscono esperienze educative e associative.

Qui respiri a pieni polmoni tutto il dolore e la fatica di una terra fiaccata da povertà, mafie, disoccupazione. Ma al tempo stesso capace di custodire e generare un’incredibile e dirompente bellezza. E che davanti alla necessità di accogliere, nonostante tutto, non si tira indietro.

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Per sapere di più sui Cantieri e sul modello organizzativo consiglio la lettura di questo articolo di Andrea Libero Carbone.

 

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