I miei Oscar culturali 2020

Il 2020 è stato un anno strano anche dal punto di vista della cultura.
Da un lato abbiamo vissuto un tempo di grandi rinunce, che credo abbia penalizzato moltissimo le nuove generazioni (e non solo) con la chiusura di teatri e cinema, l’assenza di concerti, le restrizioni subite dalle biblioteche e dai musei… situazione purtroppo ancora drammatica.
Tutte attività che ci sono mancate tantissimo e che ci hanno privato di quel gusto di vivere e condividere esperienze culturali arricchenti e stimolanti.
Ma d’altra parte abbiamo potuto sperimentare anche modalità nuove di fruizione della cultura, spesso gratuite, e comunque abbiamo potuto cogliere tantissime opportunità. Io personalmente mai come nello scorso anno ho ascoltato podcast e audiolibri, ho potuto visitare “virtualmente” musei e mostre d’arte, ho partecipato a webinar e conferenze.
Ho anche letto tantissimo libri e riviste, divorato serie tv e consumato l’applicazione di Spotify.
Quindi, anche in questo anno così difficile, provo a accogliere la sfida di Alice (amica a cui per prima ho rubato questa idea) e a stilare la classifica dei miei Oscar culturali 2020.

MIGLIOR LIBRO PER RAGAZZI

Anche se non è prettamente un libro per ragazzi, il primo posto in questa categoria va per me a “Storia di un figlio. Andata e ritorno”, di Fabio Geda e Enaiatollah Akbari. A 10 anni dal successo internazionale di “Nel mare ci sono i coccodrilli” Fabio Geda (che ha un passato anche da educatore, e si intuisce) torna a narrare le vicende di Enaiatollah Akbari. giovane afghano giunto a Torino dopo un drammatico viaggio e oggi perfettamente integrato nella città. Lo studio, le amicizie, il lavoro, lo straordinario ritrovamento della sua famiglia di origine e il viaggio per riabbracciare i nipoti e la sorella, infine anche l’amore. Una storia incredibile, ma raccontata con semplicità. Leggerla mi ha aiutato anche a meglio comprendere tante delle dinamiche che vivono anche i ragazzi che incontro quotidianamente nel mio lavoro. 

MIGLIORI LIBRO PER ADULTI

Sono rimasta folgorata dalla scrittura della giovanissima autrice irlandese Sally Rooney e in particolare dal libro “Persone normali”, che da tempo volevo leggere. Una scrittura accurata e mai banale. Storie di relazioni in cui ci si rincorre e poi ci si respinge, legami che feriscono o capaci di curare. Il desiderio di essere parte di qualcosa e il lungo viaggio per accettare se stessi.Tutto questo (e molto di più) è “Persone normali” di Sally Rooney. E ora non mi resta che vedere la serie tv.

MIGLIOR FILM

Non prendetevi gioco di me, ma devo rendere omaggio alla me ragazzina scegliendo il film dedicato a “Piccole donne”. Non solo perchè quel dolcino di Timothée Hal Chalamet interpreta alla perfezione il “Laurie” che ho sempre immaginato e crea grande complicità con la Jo di Saoirse Ronan ma anche perchè in generale la pellicola di Greta Gerwig risulta totalmente rispettosa della storia che racconta ma al tempo stesso fresca e moderna. Splendida la scena finale in cui il libro nasce quasi come in un parto. Ma aggiungo in questa categoria anche una menzione speciale per un altro film, “Un divano a Tunisi”, con film che è davvero una delizia, una commedia tra leggerezza e profondità, con un’affascinante protagonista, Golshifteh Farahani.

MIGLIOR DISCO

Sarò ripetitiva ma il mio disco preferito di questo 2020 è sicuramente “Cip”, del cantautore calabrese Brunori Sas. In “Due come noi” ha cantato l’amore e la nostra generazione. “Capita così” e “Al di là dell’amore” ci hanno fatto coraggio anche nei momenti più difficili. “Fuori dal mondo” ci ha fatto sorridere di noi stessi. “Anche senza di noi” è l’accettazione della nostra finitudine. E il verso “mi prenderò cura di lui per curarmi di me/di te” (in “Mio fratello Alessandro”) sembra interpretare al meglio il bisogno di prossimità e reciprocità di questo tempo.

MIGLIOR CONCERTO

Non ho dubbi! Sarà perché è stato il primo concerto dopo il lungo primo lockdown, sarà perché è stato un regalo e l’ho vissuto in ottima compagnia ma al primo posto metto il live di Margherita Vicario nell’ambito del Festival “Le città visibili”. Ne ho parlato qui.

MIGLIOR SPETTACOLO DAL VIVO

L’estate ci ha portato per fortuna a poter riscoprire la bellezza di concederci spettacolo all’aperto, di cui ho cercato sempre di approfittare. Porto nel cuore in particolare la serata poetica con Franco Arminio a Villa Torlonia a San Mauro Pascoli. Amo molto quella location: il cielo stellato sopra le nostre teste, le antiche mura del casolare in cui la famiglia Pascoli lavorava. Franco Arminio durante la serata ha coinvolto il pubblico facendoci recitare, cantare, interagire, risentirci comunità e parte di qualcosa di più grande e forte anche della pandemia. E con i suoi versi ha raccontato l’amore e la vita in modo profondo e emozionante.

 MIGLIORE MOSTRA

Quanto mi è mancato poter girare per musei e mostre d’arte in questo anno! Per fortuna a febbraio ho visitato una mostra a Bruxelles dedicata a Keith Haring (l’ho recensita qui) e che rimane per me un ricordo indelebile di un tempo bellissimo, prima che ogni cosa si fermasse.

E voi avete qualche consiglio da condividere? Un film, un libro, un disco di cui non potete fare a meno e che vi ha fatto compagnia nell’anno appena trascorso?
Sperando di ritrovarci presto dietro le transenne in attesa dell’inizio di un concerto, in fila a un botteghino e con un agognato biglietto per una mostra da tanto attesa tra le mani.

Silvia Sanchini

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