Ecco perchè il film dedicato al “Piccolo Principe” per me è un capolavoro a metà

(ATTENZIONE. POST AD ALTO CONTENUTO DI SPOILER)

piccolo-principe-33Ho atteso il film ispirato al romanzo di Saint-Exupery con desiderio e timore. Desiderio perchè come milioni di persone nel mondo ho amato sin da bambina le pagine del “Piccolo Principe”, l’ho letto e riletto, regalato, utilizzato per attività didattiche, riscritto e condiviso le citazioni più belle.

Timore perchè trasporre sul grande schermo un libro così amato e conosciuto è sempre un rischio, avevo paura che potesse in qualche modo dissolversi la magia di questo racconto davvero insuperabile.

Ora, dopo averlo visto al cinema, posso dire che il film di Mark Osborne è secondo me un capolavoro a metà, e vi spiego perchè.

Ne ho amato la fotografia, la poesia delle immagini, la colonna sonora, l’ottimo doppiaggio di tanti celebri attori italiani. Mi è piaciuta l’idea di attualizzare la vicenda intrecciandola con la storia di una bimba sin troppo matura per la sua età e di una mamma che le trasmette solo responsabilità e pressioni. Mi è piaciuto il rapporto di amicizia con il vecchio aviatore, che restituisce alla piccola Prodigy l’infanzia e la capacità di sognare.

Ma ecco cosa non mi è piaciuto (ed ecco lo spoiler): non mi è piaciuta l’idea di dare un seguito alla storia del Piccolo Principe, costruendo un finale diverso da quello dell’autore. Il piccolo principe del romanzo rimane inizialmente sullo sfondo (anche se è protagonista di alcune delle sequenze più belle grazie alla raffinata tecnica della slot motion), ma vederlo poi cresciuto sulla terra è stata per me una forzatura, quasi uno shock. L’idea di un piccolo principe che ha scordato chi era, vittima anche lui del mondo cinico degli adulti, stride con l’immagine che credo tutti noi abbiamo sempre custodito nel cuore di uno dei protagonisti più amati della letteratura.

E poco importa se il finale, ovviamente, trasmette comunque un messaggio positivo e risolutorio. Penso non fosse necessario aggiungere altro a quanto già di bello la storia del Piccolo Principe ha regalato ad ognuno di noi.

Per fortuna il senso più profondo del romanzo e il messaggio universale che trasmette restano invariati: il valore dell’immaginazione, l’importanza dei legami, la capacità di guardare con gli occhi del cuore.

E il successo del film testimonia comunque come, dopo oltre 70 anni, le pagine di Saint-Exupery siano ancora fortemente attuali e capaci di commuovere ed emozionare un pubblico di ogni genere ed età.

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12 pensieri su “Ecco perchè il film dedicato al “Piccolo Principe” per me è un capolavoro a metà

    • Cara, ti capisco! Anche io avevo paura che il film potesse portar via la magia al mio intimo e personale rapporto con il romanzo del “Piccolo principe”…però aldilà dei limiti che ho individuato nella recensione trovo che ci siano delle scene e delle immagini davvero incantevoli per chi come molti di noi ama quest’opera! Un abbraccio e grazie per il tuo commento

  1. ciao, anche io sono rimasta colpita inizialmente negativamente dalla seconda parte del film, ma credo che quella sia l’interpretazione di Osborne, un po’ pessimistica, vero, ma che secondo me si riferisce a tutti coloro il cui “Piccolo Principe” o “Bambino interiore” è stato abbandonato… Non è il Piccolo Principe in sè, perchè in effetti esso è dentro oguno di noi… Se ti capiterà, prova a leggere la mia recensione sul mio blog, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi proprio a riguardo di questo!

    • Ciao Federica, grazie davvero per il tuo commento e la tua analisi! Andro’molto volentieri a leggere la tua recensione sul blog. Condivido la tua analisi, penso anch’io che il piccolo principe della seconda parte del film abbia un valore soprattutto simbolico per il regista e non vada interpretato alla lettera il suo personaggio…rimane il fatto che però per me questa aggiunta alla storia stride un po’con l’originale opera di Saint’Exupery che tanti di noi amano e rischia di depistare anche rispetto ad uno dei principali temi del romanzo (l’elaborazione del lutto e della morte). Un abbraccio!

  2. si lo so…alla fine è l unica cosa che mi ha fatto rimanere un poco male, mi sono data questa spiegazione per non condannarlo e mi riesce di far quadrare tutto ahhahah per il restp è davvero un bel film, lo consiglierei e bisogna ricordare che il target non siamo solo noi “adulti” ma principalmente bambini che magari non sono molto predisposti a tali tematiche… certo su poteva rimanere ancora piu aderenti al libro, che già è piccolo, omettendo meno cose… e sarebbe stato perfetto

  3. Silviuccia, ho aspettato di vedere il film prima di leggere la tua recensione per evitare “condizionamenti” …mi fido e mi piace sempre molto quello che scrivi!
    io ho trovato il film molto “dolce”, il fatto che il Piccolo Principe sia cresciuto è una forzatura rispetto al libro ma non mi è dispiaciuto – mi ero cmq convinta a priori che non sarebbe mai stato all’altezza del libro!!! Grazie x le tue interessanti considerazioni!

    • Grazie di cuore a te come sempre, sei molto cara 🙂 E’vero, il film è davvero dolce…sicuramente non all’altezza del libro ma questo come dici tu lo sapevamo a priori, in ogni caso una piacevole visione! 🙂 Ti abbraccio!!!

  4. Oramai e risaputo che i libri sono sempre, SEMPRE, migliori dei loro cugini film. La fantasia che ognuno di noi coltiva nella sua mente metre legge un libro non si potrà mai paragonare ad un film che tratta la stessa trama. Per questo motivo non bisogna mai aspettarsi nulla. Tuttavia e possibile che il regista se lo sia immaginato in questo modo, se così fosse io approvo il suo finale.

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